L’ULTIMA NOTA Musica e musicisti nei lager nazisti – un libro di Roberto Franchini-
Anche se può sembrare paradossale, i campi di sterminio nazisti avevano una loro colonna sonora. Ad Auschwitz, Terezin, Buchenwald e Dachau si faceva musica per molti motivi. Le SS imponevano ai prigionieri di accompagnare le torture, le marce verso il lavoro o le camere a gas con brani strumentali. Le piccole o grandi orchestre allestite nei lager servivano per intrattenere gli aguzzini nel fine settimana o per sostenere la propaganda nazista. Nei campi di sterminio si incontrarono

musicisti di grande valore che riuscirono a produrre opere di notevole qualità. Sul sottile confine tra la vita e la morte, dove la musica è stata tormento e consolazione, ossessione e motivo di speranza, sono nate orchestre femminili e complessi jazz, monaci benedettini hanno composto canti religiosi, ebrei e rom hanno scritto, talvolta in luoghi improbabili come un obitorio, brani di ribellione e inni di speranza.
Roberto Franchini, L’ultima nota. Musica e musicisti nei lager nazistiCollana: Le giraffe. Pagine: 328.Prezzo: 24 euro.
Roberto Franchini, giornalista, scrittore e saggista, si occupa da anni di storia della musica attraverso pubblicazioni e mostre. È stato direttore dell’Agenzia di informazione e comunicazione della Regione Emilia-Romagna, presidente della Fondazione Collegio San Carlo di Modena e del Festival filosofia. Di recente ha pubblicato Il secolo dell’orso (Bompiani), Prigioniero degli altipiani (La nave di Teseo) e Cartoline da Auschwitz (Marietti 1820).